
5 errori di advertising su Meta nel 2023


Di cosa parleremo oggi
Durante le mie consulenze su Meta ads (o negli audit che faccio su alcuni account) mi trovo di fronte a scenari interessanti, ma, ahimé, sono più le volte che vedo errori (più o meno gravi).
Tra i tanti ne ho individuati 5 che si ripetono spesso e quindi ecco 5 errori di chi fa advertising su Meta nel 2023.
Frammentazione eccessiva delle campagne
Il primo tra i 5 errori di advertising te lo spiego raccontandoti una normale conversazione sentita e risentita!
Io: “Ok, mi puoi far vedere l’account?”
Sbaaaaammmm! 8 campagne attive con 40€ di spesa giornaliere.
Io: “Cosa sono tutte queste campagne aperte?”
Studente/prospect: “È il funnel!”
Io: “Ah ok è il funnel! Me lo illustri?”
Studente/prospect: “Allora in pre-tofu c’è x, nel tofu vero e proprio c’è y, poi nel quasi mofu c’è z, nel pre-bofu c’è…..”
Io: “Ok, basta così grazie.”
Sembra una barzelletta messa così, ma credimi, è molto diffusa questa cosa e penso di aver capito anche perché.
Quando una persona studia marketing in generale, gli vengono (giustamente) spiegate le varie fasi del funnel che sono sicuramente importanti per comprendere che ogni utente attraversa una serie di “stati” di predisposizione rispetto all’acquisto di un prodotto. Ecco perché è uno dei più diffusi tra gli errori di advertising!
Questo discorso, però, come tutto ciò che riguarda il marketing, va contestualizzato e ragionato in base al tuo business e, soprattutto, anche in base all’investimento.
Ci sta che spendendo 500-1000 € al giorno si facciano girare più campagne con obiettivi diversi (non solo conversione) e si hanno molti più utenti anche nelle audience di remarketing, per cui può starci una frammentazione più marcata, ma anche in questo caso deve avere senso.
Di base ti consiglio sempre di avere un approccio di semplificazione, almeno come partenza: utenti che non ci conoscono (TOFU) e utenti che hanno interagito con noi in maniera più avanzata (Remarketing). Punto.
Testing assente
Partiamo dal fatto che anche in questo caso dipende dal budget pubblicitario che si ha a disposizione, per cui gli scenari che si presentano in questo caso sono principalmente due.
Account che spendono meno di 50€/day che hanno una o più campagne di testing aperte
Proprio per evitare l’eccessiva frammentazione, converrai con me, che non ha molto senso avere una o addirittura più campagne di testing e segmentare così tanto un piccolo budget. Ho visto con i miei occhi account con 3€ di budget in prospecting perché il restante era diviso su altre 2 campagne di test.
Se non hai budget testa direttamente nella campagna principale (sia prospecting che remarketing).
Account che spendono più di 100€/day, ma che non testano assolutamente nulla
Cosa si deve assolutamente testare in un account? Creatività, Copy (angles), Formati e Target.
Questo è veramente il minimo sindacale per assicurarsi più stabilità e possibilità di scaling dell’account.
Ci sono molti modi e molte teorie su come testare. Io stesso non testo sempre nella stessa maniera, ma ti riporto uno schema abbastanza semplice ed intuitivo che ti permetterà di avere dati di ritorno statisticamente validi.
Come testo le creatività, i copy e i formati?
- Campagna ABO a conversione (purchase, lead, ecc..):
- Adset Broad – Immagini:
- Immagine 1 copy 1;
- Immagine 1 copy 2;
- Immagine 2 copy 1;
- Immagine 2 copy 2;
- Adset Broad – Video:
- Video 1 copy 1;
- Video 1 copy 2;
- Video 2 copy 1;
- Video 2 copy 2;
- ecc…
- Adset Broad – Immagini:
Come testo il target?
- Campagna ABO a conversione (purchase, lead, ecc..):
- Adset Interessi:
- Creatività 1 + uno o più copy (winner del test precedente);
- Creatività 2 + uno o più copy (winner del test precedente);
- Creatività 3 + uno o più copy (winner del test precedente);
- Creatività 4 + uno o più copy (winner del test precedente);
- Adset LAL:
- Creatività 1 + uno o più copy (winner del test precedente);
- Creatività 2 + uno o più copy (winner del test precedente);
- Creatività 3 + uno o più copy (winner del test precedente);
- Creatività 4 + uno o più copy (winner del test precedente);
- Adset BROAD:
- Creatività 1 + uno o più copy (winner del test precedente);
- Creatività 2 + uno o più copy (winner del test precedente);
- Creatività 3 + uno o più copy (winner del test precedente);
- Creatività 4 + uno o più copy (winner del test precedente);
- Adset Interessi:
Le creative migliori e i pubblici migliori (testiamo più interessi e più lal) li metto dentro la campagna a conversione evergreen. I test devono essere ciclici e fornirci continuamente nuovi assets da mettere dentro la nostra campagna principale.
Uso dei posizionamenti mancante
Il terzo tra gli errori di advertising? Sarò breve!
È importantissimo fornire a Facebook tutti i posizionamenti principali della stessa creatività: 1:1 (Principalmente per i feed), 9:16 (Storie e Reels), 1.91:1 (altri posizionamenti).
Questo ti permette di mostrare le tue creatività nel modo corretto rispetto al placement e aumentare la leggibilità e quindi non sprecare impression.
Piccola tip: sul formato 1.91:1 (rettangolare) usa solo scritte grandi e pochissimi elementi testuali perché è quello che viene mostrato nei placement più piccoli di Facebook e risulta incomprensibile altrimenti.
Se vuoi approfondire questo argomento ti rimando ad un articolo specifico che ho scritto per il blog di Loop.
Pixel implementato male e senza Conversion API
Tra gli errori di advertising, vedo molti siti con il pixel installato senza la minima logica: evento “view content” installato su tutte le pagine o su pagine a caso, “add to cart” che non scatta o che scatta solo dentro la pagina carrello e altri mille esempi che potrei farti.
E’ importante che tutti gli eventi siano implementati nel posto giusto e che scattino al momento giusto.
Inoltre, se stai facendo pubblicità su Meta ads, non basta più solo inserire il codice del pixel sul tuo sito web per tracciare le conversioni. Questo perché, post iOS 14.5, il tracciamento solo lato browser perde un bel po’ di “pezzi” per strada.
Per attenuare questo problema ci vengono in aiuto le Conversion API.
Questa tecnologia ti permette di inviare direttamente al server di Meta gli eventi che gli utenti compiono sul tuo sito web, come ad esempio l’acquisto di un prodotto o l’iscrizione alla tua newsletter. Utilizzando la Conversion API, puoi migliorare la qualità delle informazioni che invii a Meta, ottimizzare le tue campagne pubblicitarie e ridurre addirittura la CPA (fino al 13% secondo uno studio di Meta).
Questi aspetti sono complessi se non hai dimestichezza, ma sono talmente importanti che vale assolutamente la pena consultare un esperto e farsi settare il pixel correttamente.
Più segnali (giusti) diamo a Meta, più l’algoritmo svolgerà meglio il suo lavoro!
Ragionamenti basati sulla piattaforma e non sugli utenti
Ultimo tra gli errori di advertising (della lista e non per importanza) in cui mi imbatto spesso è vedere account pubblicitari basati su mille tecnicismi e trick da nerd spesso senza logica.
Gli utenti vedono un annuncio e non tutti i nostri castelli di settings sull’ads manager.
Concentrati sulla comunicazione e, solo in un secondo momento, quando avrai individuato e stabilizzato creative, copy e target, lavora anche su test alternativi basati sulla piattaforma.
Non dico che sia inutile cercare soluzioni anche di natura tecnica per migliorare le performance del tuo business, ma tieni sempre a mente che la vendita è un gioco di emozioni e bisogni e, quindi, di pura e affascinante comunicazione.
Conclusione (e basta errori di advertising)
Bene! Grazie per essere arrivato a leggermi fin qui e come sempre spero di esserti stato utile per aiutarti a non commettere più errori di advertising.
Anche tu ti imbatti in scenari simili? Se hai domande, dubbi o vuoi arricchire questo argomento ti aspetto nei commenti.
Buon Marketing,
Giuseppe Paino.
Buongiorno,
domanda probabilmente banale: secondo voi, quale metrica ti fa capire se il problema dei pochi risultati è il budget o il pubblico scelto?
Grazie
Ciao Leonardo, intanto grazie per la domanda (mai banale). La risposta non può essere netta, ma provo a darti delle indicazioni.
Il budget non è un problema in se per se, ma se è troppo basso semplicemente le performances potrebbero faticare ad arrivare a causa di poche impression e frequenza bassa. Anche in prospecting una frequenza di almeno 2 è una buona cosa: le persone hanno bisogno di essere sottoposte più volte alla nostra comunicazione per mille motivi che sarebbe lungo elencare qui.
Per quanto riguarda il target: 2 metriche che possono essere un campanello d’allarme, e ci suggeriscono che stiamo raggiungendo un pubblico distante dal nostro obiettivo, sono il CTR e il CPM.
In caso di campagne a performance se il CTR è troppo basso, al di sotto o molto al di sotto del 1% (dipende anche dal settore merceologico) probabilmente la comunicazione (creatività e copy) oppure la targetizzazione (interessi o Lal) sono inefficienti.
Anche se ci troviamo di fronte a CPM troppo superiori alla media del country e del mercato di riferimento, potrebbe dipendere da una targetizzazione errata o da creatività e copy da rivedere.
Il discorso potrebbe essere molto più ampio di questo e andrebbe valutato caso per caso, ma spesso se si lavora con budget adeguati, si ottimizzano copy e creative e si testano vari pubblici (io consiglio comunque di lavorare anche in broad) vedrai performance migliori.
Un saluto,
Giuseppe