
5 consigli su come recuperare più carrelli con l’Email Marketing


Di cosa parleremo oggi
Sai quante vendite perdiamo ogni giorno sulla pagina di carrello o di checkout?
Tantissime, forse troppe.
Non tutti gli utenti che aggiungono al carrello o arrivano al checkout terminano l’acquisto, anzi.
Non capita anche a te di girare per vari siti, aggiungere prodotti al carrello e poi abbandonare la pagina? Ecco, non sei l’unico! Per fortuna, l’email marketing ci viene in soccorso.
I flussi di recupero carrelli e di abbandono checkout sono sicuramente i più importanti da impostare in ogni ecommerce.
Grazie a questi flussi possiamo inviare email a persone che hanno aggiunto prodotti al proprio carrello o che sono arrivate al checkout, ma non hanno completato l’acquisto. Ovviamente per fare ciò serve aver acquisito la mail e usare un autoresponder (esp) che tracci correttamente l’attività dell’utente sul sito.
Vediamo insieme come recuperare questi utenti e aumentare le vendite dei nostri e-commerce con 5 consigli per impostare i tuoi flussi.
Ragioneremo sulla comunicazione, sulla costruzione di questi flussi e su quali test lanciare per ottimizzarli.
Individua le barriere che separano un utente dall’acquisto
Come per qualunque azione di marketing, la cosa principale da fare è individuare quali sono le barriere all’acquisto e cercare di abbatterle.
Ma perché un utente non conclude il suo acquisto?
I motivi possono essere molteplici, vediamone alcuni e come fare per superarli.
- Costi aggiuntivi non previsti. Ad esempio un utente quando arriva al momento del pagamento si trova a dover pagare costi di spedizione che non erano chiari all’inizio.
- Informazioni non chiare. Questo può succedere quando i tempi di spedizione non sono chiari e un utente non riesce a capire in quanto tempo riceverà i suoi prodotti.
- Mancanza di tempo. Quante volte ti capita di fare shopping online nei momenti morti (autobus, attesa di un appuntamento, ecc) ed essere improvvisamente interrotto e dimenticartene? Ecco, semplicemente un utente può abbandonare il nostro sito perché non ha avuto tempo di completare il suo acquisto.
- Incertezza sulla qualità. Nella pagina di checkout o di carrello, ci sono recensioni? All’utente possono venire dubbi sulla qualità dei tuoi prodotti e chiedersi qual è stata l’esperienza che hanno avuto altri utenti con il tuo ecommerce e i tuoi prodotti.
- Pochi metodi di pagamento. Magari l’utente non ha trovato il metodo di pagamento che gli interessava e quindi ha deciso di non proseguire nel suo acquisto.
- Caricamento pagina lento, bug di sistema. Magari in quel momento il sito non ha funzionato correttamente e l’utente è semplicemente uscito perché non è riuscito a finalizzare l’acquisto.
Ecco, ora che abbiamo ragionato sui motivi per cui un utente potrebbe abbandonare il nostro shop, dobbiamo trovare il modo per recuperarlo.
Come? Grazie all’Email Marketing!
Impostiamo quindi un flusso di recupero carrello o checkout (in base a dove si è fermato l’utente ed è uscito), per cercare di recuperarlo.
Strutturiamo il copy dell’Email Marketing andando a rispondere ad ogni singolo dubbio che potrebbe venire all’utente. Ecco un esempio di un’email di recupero carrello che fa proprio questo.
Segmenta gli utenti
Segmentare correttamente gli utenti ed inviargli il messaggio giusto al momento giusto è fondamentale. Chi abbandona al carrello si trova ad uno step precedente del funnel di chi abbandona al checkout, non possiamo pensare di comunicare a questi due utenti allo stesso modo.
Il mio consiglio è quello di creare quindi due flussi diversi in base allo step in cui l’utente abbandona il nostro e-commerce, andandolo a colpire lato copy con angoli diversi.
Crea un flusso di recupero carrello e uno di recupero checkout e se hai una bella lista email, differenzia anche il messaggio tra chi ha già acquistato almeno una volta da chi non ha ancora mai acquistato prima.
Ottimizza i tassi di apertura e click di queste email
Solitamente quando si parla di automazioni si pensa che vado impostate e poi lasciate così. In realtà il segreto per avere numero sempre migliori è quello di testare e ottimizzare.
Da dove partire?
Per quanto riguarda questi due flussi se i tassi di apertura sono inferiori al 25%:
- Prova a testare Timing diversi (considera che tutte le guide di email marketing consigliano di inviare email di recupero carrello dopo 1 ora, nell’esempio che ti mostro vedrai che l’unico modo per fare le cose nel migliore dei modi per il tuo business è testare!);
- Testa nuove subject line;
- Assicurati che il target a cui stai inviando le tue email sia quello corretto.
Se invece il tasso di click delle tue email è inferiore al 4%:
- Aggiungi personalizzazione alla tua email (prodotti dinamici);
- Assicurati che la call to action sia ben visibile e testa di spostarla Above the fold;
- Testa nuovi copy per la tua Call to Action;
- Aggiungi social proof;
- Testa angoli di comunicazione diversi.
Non Limitarti ad inviare una singola email
Crea un flusso e suddividi i contenuti dei tuoi messaggi in più email per assicurarti che vengano lette.
Ecco un’idea di come dovrebbe essere strutturato un flusso di carrello abbandonato:
- EMAIL 1 – Invia un primo remind alle persone per ricordargli che stavano guardando qualcosa;
- EMAIL 2 – Mostragli social proof, benefici di servizio e i prodotti che ha lasciato nel carrello;
- EMAIL 3 – Spiega come contattare il customer service, usa leve come scarcity e se vuoi (non è necessario), inserisci un piccolo incentivo per completare l’acquisto.
Dai priorità a questi flussi
Fai in modo che questi flussi abbiano sempre la priorità.
Quasi tutti gli autoresponder hanno la funzione di smart sending che fa in modo che l’utente non possa ricevere più email in un certo arco temporale (evitando quindi di spammare involontariamente).
E’ importante però che lo smart sending non faccia sì che un’email meno importante (tipo una newsletter) prenda la priorità su un flusso email importante come quello di recupero carrello o checkout.
Creiamo quindi un segmento di contatti presenti in questo flusso ed escludiamolo dall’invio di altre automazioni o email meno importanti.

E tu utilizzi questi flussi per recuperare i carrelli abbandonati? Quali sono le difficoltà maggiori che riscontri? Parliamone nei commenti!
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