Bye Bye Data Studio. Benvenuto Looker Studio

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Giovanni Fabbrocino

By Giovanni Fabbrocino

Bye Bye Data Studio. Benvenuto Looker Studio

Di cosa parleremo oggi

La novità in casa Google si chiama Looker Studio ed è lo strumento che ha definitivamente sostituito il caro vecchio Data Studio.

Scopriamo insieme  le principali differenze tra le piattaforme e cosa cambia per chi le utilizza.

Cos’è Looker

Looker Studio è una piattaforma di business intelligence fondata nel 2011 come azienda indipendente che Google Cloud ha acquisito all'inizio del 2020.

Looker Studio è uno strumento tecnico in grado di svoltare le performance di qualunque tipo di business.

Si tratta di una piattaforma di business intelligence fondata nel 2011 come azienda indipendente che Google Cloud ha acquisito all’inizio del 2020.

BigQuery e Looker sono sempre stati i prodotti più allineati. Grazie all’esclusiva architettura “in-database” e al suo linguaggio basato su SQL, Looker si connette direttamente ai database cloud ed è in grado di sfruttarne tutta la potenza.

Come si integra e arricchisce la piattaforma Google Cloud

Looker quindi è il modo in cui si può sfruttare appieno tutti gli strumenti Google (e non) trasformando il modo in cui si accede ai dati aziendali per prendere decisioni informate e ottimizzare le performance aziendali.

Looker integra una piattaforma affidabile, che consente di prendere decisioni con dati aggiornati e di rispettare gli standard di sicurezza e conformità, offrendo un’esperienza di dati completa, sincronizzata su più strumenti diversi.

Looker Studio integrazione

4 differenze fra Looker Studio e Data Studio

Ma ora concentriamoci su Looker Studio

Ho riassunto in 4 punti tutto ciò che è stato comunicato da Google riguardo questo strumento.

Interfaccia Grafica

Per ora è stato effettuato un cambiamento solo all’interfaccia grafica del vecchio Google Data Studio. La buona notizia è che, a differenza di quanto è accaduto con l’introduzione di GA4, la piattaforma e le competenze non subiscono un radicale cambiamento (per ora).
Chiaramente, ci vorrà del tempo per esserne certi al 100%.

Looker Studio Pro

Looker Studio sarà ancora gratuito ma verrà introdotta una versione a pagamento, Looker Studio Pro, che integrerà nuove funzionalità di integrazione e condivisione dati, di cui al momento sappiamo ben poco.

Questo si traduce in uno strumento molto efficace ma a pagamento, motivo per il quale Google dovrà garantirne le performance in termini di qualità di lavoro (mai più bug, elaborazioni lente, ecc.) e in termini di quantità di processamento dati.

API

Secondo Google, grazie alle API di Looker Studio avremo la possibilità di “…automatizzare la gestione e la migrazione delle risorse di Looker Studio”.

Google Data Studio disponeva di un’anteprima API per gli sviluppatori con funzionalità limitate. Sotto questo punti di vista, Looker è un punto di svolta!

Looker Studio fra i progetti più importanti

Come dicevo in apertura, Google ha acquisito Looker nel 2020 per oltre 2 miliardi di dollari.

Questo può significare solo una cosa, la missione di Google:

“…organizzare le informazioni del mondo e renderle universalmente accessibili e utili, rendendo più facile per gli utenti ottenere insight e per voi costruire applicazioni insight-powered”

Passa soprattutto per Looker. Ergo, saranno destinate maggiori risorse a questo nuovo magnifico strumento che conoscevamo come Data Studio.

Considerazioni finali

Siamo arrivati alla fine. Dopo tutti questi dettagli tecnici, riassumo con una metafora.

Si può pensare a Looker Studio come ad un “data” power bank (uno di quei dispositivi portatili in grado di ricaricare il nostro smartphone) che si può connettere ed è compatibile con qualsiasi dispositivo.

La sua potenza sta nella possibilità di assorbire energia da un qualunque dispositivo (energia=dati), e di utilizzarla per alimentare qualsiasi dispositivo collegato: dati di annunci, database SQL, tabelle BigQuery, dati di CRM esterni si uniscono grazie ad un solido linguaggio di query e nuovissime funzioni con l’obiettivo unire e creare metriche e dimensioni in report di visualizzazione dati.

Senza dimenticare la possibilità di condividere questi report attraverso qualunque piattaforma di condivisione informazioni.

Giovanni Fabbrocino

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Giovanni Fabbrocino

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